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 Lorenzo Castelluccio ci conduce attraverso un'erranza che non conosce confini o muri, alla maniera di quei musici girovaghi che "rubavano" le musiche dei paesi da loro attraversati, per poi diffonderle nel loro cammino contaminando gli stili, al seguito di nuove armonie e di inaspettate alchimie. Stralci poetici faranno da contrappunto ai canti, per opera di un artista che, facendo proprio il monito di Shakespeare "diffida dell'uomo che non ha musica in se stesso", è colmo di musica. Saranno eseguite musiche di H. Purcell, J.S.Bach, F.Schubert, J.Massenet, Saint-Saens, W.A.Mozart, V.Monti, G.Verdi, F.P.Tosti, C.Gardel, P.Venosta. Lorenzo Castelluccio, voce; Gian Pietro Marazza, fisarmonica. A volte la musica risolve l'enigma di Babele riportando gli uomini a nuove concordie.
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